La verità della legge e della giustizia
è ben diversa dalla verità che ognuno
di noi si porta dentro.
Massimo Marano
Sono le sei del mattino e Giacomo, un contadino che vive alla periferia di Castello, una tranquilla cittadina nella campagna laziale, è già sveglio, come tutte le mattine, senza far differenza tra giorni festivi e giorni feriali.
La campagna non sa cosa sono le domeniche, le piante hanno sempre bisogno di acqua da bere e di due mani che le coltivino.
Giacomo sorseggia con gusto il solito caffè, mentre Artù, un cane pastore nero come la notte, scodinzolando, si agita davanti alla porta di casa.
«Buono, buono che ora andiamo», lo calma Giacomo e si avvia con il cane lungo il Vetro.
Come sempre rimane qualche minuto sulla riva del fiume a contemplare la campagna, respirando profondamente le prime boccate di quell’aria frizzante di aprile.
Ad un certo punto il fiume si allarga di molto, e qui la corrente è debole: d’estate un posto ideale per venire a fare il bagno.
Un vecchio olivo indica l’inizio della sua proprietà.
Giacomo appende la giacca a un ramo e si siede sulla panca di legno da lui stesso fatta.
Dal taschino della camicia estrae tabacco e cartine per arrotolarsi una sigaretta.
Improvvisamente Artù comincia ad abbaiare all’impazzata. Giacomo si alza in piedi, aggrotta le sopracciglia.
Non si sta sbagliando, a pelo d’acqua galleggia il corpo di una donna. Giacomo vuole aiutare la malcapitata.
Nonostante i suoi sessantacinque anni è ancora forte e robusto, ma fa una fatica enorme a tirarla fuori dall’acqua.
Non bisogna essere un esperto per capire che non c’è più niente da fare.
«Porca miseria! Ma questa … questa è Anna Chisi, la dottoressa! L’hanno ammazzata!»
esclama Giacomo ad alta voce, come per farsi sentire da qualcuno.
Lascia lì il cadavere della donna e corre a casa, come non aveva mai corso in vita sua.
Ansimante spalanca la porta di casa e rimane fermo sull’uscio piegato in due con la mano incollata alla maniglia:
«Emilia … Emi … Emi…liaaaa …», urla con il poco fiato che gli è rimasto, «hanno … ammazzato la dottoressa Chisi! Emilia … la Chisi … morta!»
La moglie di Giacomo spunta in vestaglia dalla porta del bagno. «Che dici? Ma sei bagnato fradicio, che è successo?» gli chiede stupita.
«Anna Chisi, la dottoressa … l’ho trovata morta nel fiume. Hai capito? Bisogna avvertire la polizia!»
dice Giacomo con un filo di terrore negli occhi e poi si accascia su una sedia,
come se l’ultima mezz’ora fosse stata per lui la più faticosa di tutte le altre mezz’ore da lui finora vissute.
Sono anni che la moglie di Giacomo vende frutta e verdura sulla piazza principale di Castello
e la bancarella è un po’ un punto d’incontro, dove molta gente si ferma a chiacchierare.
Anche la dottoressa Chisi veniva ogni tanto a fare la spesa da Emilia.
«Oh mio Dio, ma come fai a dire che l’hanno ammazzata?» chiede sconvolta.
«Come faccio a dirlo? C’ha un buco grande così in mezzo alla fronte e gli occhi che quasi gli sono saltati fuori dalla testa … non è annegata, di sicuro no!
Morta ammazzata … Santo Cielo!» Giacomo sta per prendere il telefono e chiamare la polizia, ma poi cambia idea: «No … ci vado di persona …
A Castello c’è un nuovo commissariato di polizia.»
Anna Chisi, una donna molto attraente di trentotto anni, non poteva di certo passare inosservata nella ridente e tranquilla cittadina di Castello,
dove si era trasferita qualche anno fa con la figlia Lara, che tra poco compirà diciannove anni.
Appena giunta a Castello Anna Chisi aveva aperto un ambulatorio di pediatria
e nel giro di poco tempo era diventata il medico di fiducia di molte famiglie che l’ammiravano per la sua capacità e la sua sensibilità nei confronti dei bambini.
È molto tempo che Anna Chisi si è divisa dal marito Amedeo Chisi
e di lui si dice che sia un uomo ricco, sempre disposto a fare qualsiasi cosa pur di stare accanto alla figlia
e probabilmente questo è il motivo che lo ha spinto a venire a Castello.
Qui ha comperato un vecchio casolare sul fiume trasformandolo in una simpatica villetta con giardino, piscina e spiaggetta privata.
Originalausgabe
2013 Deutscher Taschenbuch Verlag GmbH & Co. KG, München
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eBook ISBN 978-3-423-41959-8 (epub)
ISBN der gedruckten Ausgabe 978-3-423-09483-2
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