Giuseppina

Lorenz-Perfetti

Carrellata sull’Italia

Italien in kleinen Geschichten

aufgezeichnet und übersetzt von Giuseppina Lorenz-Perfetti
Synchronisation: Doppeltext

Titelblatt

Un po’ di geografia

Un po’ di storia

Carta geografica

Organizzazione dello Stato

Lo stemma italiano

L’Italia dalle molte lingue

Polentoni e terroni

VAL D’AOSTA, PIEMONTE, LOMBARDIA

La bandiera italiana

Il Carnevale d’Ivrea

Il Duomo di Milano

La Scala

Il Caravaggio

I maestri liutai di Cremona

Il tartufo

TRENTINO/ALTO ADIGE, VENETO, FRIULI/VENEZIA GIULIA

Marco Polo

San Daniele del Friuli

Marostica

Gli gnocchi

Le Repubbliche marinare

I Ladini

LIGURIA, EMILIA-ROMAGNA, TOSCANA, UMBRIA

L’inno nazionale

L’Università di Bologna

San Luca

Il Palio di Siena

La lingua italiana

Il Passator Cortese

Il parmigiano reggiano

MARCHE, LAZIO, ABRUZZO, MOLISE

Paolo e Francesca

Il parco dei mostri

Cocullo

Il parco nazionale d’Abruzzo

La Guardia svizzera

La bocca della verità

I confetti

CAMPANIA, PUGLIA, BASILICATA

Spaghetti e maccheroni

Il Vesuvio

La pizza

I trulli

Le isole Tremiti

Un labirinto di tufo

Le saline

CALABRIA, SICILIA, SARDEGNA

Dolci della Sicilia

Il bergamotto

I bronzi di Riace

Le corna

Mamuthones e Issocadores

I pupi siciliani

Informationen zum Buch

Leseprobe: Specialità italiane

Impressum

Un po’ di geografia

L’Ita­lia ha la for­ma di uno sti­va­le, si tro­va nel mez­zo del Me­di­ter­ra­neo ed è cir­con­da­ta da nu­me­ro­se iso­le,
di cui le due più gran­di sono la Si­ci­lia e la Sar­de­gna.
Al nord la ca­te­na del­le Alpi si sten­de per più di mil­le­due­cen­to km,
men­tre l’os­sa­tu­ra del­la par­te pe­nin­su­la­re è co­sti­tui­ta dal­la ca­te­na de­gli Ap­pen­ni­ni.
Nel­le Alpi si tro­va­no mon­ti mol­to alti, co­per­ti da nevi eter­ne, e nu­me­ro­si ghiac­ciai;
gli Ap­pen­ni­ni sono più bas­si e con cime più ton­deg­gian­ti.
Le co­ste ita­lia­ne han­no una lun­ghez­za di ot­to­mi­la­sei­cen­to km cir­ca.
Dal pun­to più a nord al pun­to più a sud d’Ita­lia ci sono cir­ca mil­le­tre­cen­to km.
La su­per­fi­cie dell’Ita­lia è più o meno di tre­cen­to­mi­la km qua­dra­ti,
come già det­to, in gran par­te co­per­ta da mon­ta­gne, ma an­che da pia­nu­re, di cui la più im­por­tan­te è quel­la pa­da­na.
In Ita­lia ci sono an­che al­cu­ni vul­ca­ni at­ti­vi: l’Etna in Si­ci­lia (vi­ci­no a Ca­ta­nia)
lo Strom­bo­li nel­le iso­le Li­pa­ri (a nord del­la Si­ci­lia) e poi a Na­po­li il Ve­su­vio che at­tual­men­te è tran­quil­lo.

Un po’ di storia

Per mol­ti se­co­li la sto­ria d’Ita­lia fu tutt’uno con la sto­ria di Roma.
Alla ca­du­ta dell’Im­pe­ro Ro­ma­no d’Oc­ci­den­te (476) ini­ziò per l’Ita­lia un pe­rio­do di in­va­sio­ni e do­mi­na­zio­ni stra­nie­re.
I Van­da­li, gli Unni oc­cu­pa­ro­no la pe­ni­so­la;
i Lon­go­bar­di, gui­da­ti dal loro re Al­boi­no, in­va­se­ro l’Ita­lia set­ten­trio­na­le e fon­da­ro­no un re­gno che durò più di due­cen­to anni.
Nel 774 i Fran­chi, chia­ma­ti dal Papa, scon­fis­se­ro i Lon­go­bar­di e co­sti­tui­ro­no il Re­gno d’Ita­lia,
che non com­pren­de­va tut­ta la pe­ni­so­la, ma solo le re­gio­ni set­ten­trio­na­li.
Pi­pi­no, il fi­glio di Car­lo Ma­gno, ne fu il re.
Alla ca­du­ta dell’Im­pe­ro Ca­ro­lin­gio di­vam­pa­ro­no del­le lot­te per il pos­ses­so del re­gno d’Ita­lia,
fin­ché i so­vra­ni ger­ma­ni­ci riu­sci­ro­no vin­ci­to­ri ed ot­ten­ne­ro la co­ro­na d’Ita­lia.
La Si­ci­lia e l’Ita­lia me­ri­dio­na­le, fino al­lo­ra do­mi­na­te da­gli ara­bi, fu­ro­no oc­cu­pa­te dai Nor­man­ni.
Fra il Papa e l’Im­pe­ra­to­re sor­se­ro aspre lot­te a cau­sa del­le in­ve­sti­tu­re (1072–1122).
I Co­mu­ni ac­qui­sta­va­no sem­pre più im­por­tan­za e de­si­de­ra­va­no au­to­no­mia ed in­di­pen­den­za dall’im­pe­ra­to­re.
Fe­de­ri­co Bar­ba­ros­sa sce­se più vol­te in Ita­lia per do­ma­re e sot­to­met­te­re i co­mu­ni più po­ten­ti, di­strus­se e rase al suo­lo Mi­la­no,
ma alla fine fu scon­fit­to nel­la bat­ta­glia di Le­gna­no (1176) dai co­mu­ni riu­ni­ti del­la Lega Lom­bar­da.
Non più sot­to­mes­si all’Im­pe­ro i Co­mu­ni di­ven­ne­ro po­ten­ti e ric­chi e si tra­sfor­ma­ro­no in Si­gno­rie:
a Mi­la­no re­gna­ro­no i Vi­scon­ti e poi gli Sfor­za, a Ve­ro­na i Del­la Sca­la, a Fi­ren­ze i Me­di­ci, a Man­to­va i Gon­za­ga, a Fer­ra­ra gli Esten­si.
Nei se­co­li XIII e XIV l’Ita­lia go­det­te di un pe­rio­do di cal­ma: le arti e le let­te­re eb­be­ro un gran­de svi­lup­po;
il Ri­na­sci­men­to ir­ra­diò dal­la pe­ni­so­la la sua in­fluen­za in Eu­ro­pa.
Nel 1494 Car­lo VIII, re di Fran­cia, sce­se in Ita­lia, avan­zan­do del­le pre­te­se sul tro­no di Na­po­li.
Ci fu­ro­no in­va­sio­ni e lot­te fra fran­ce­si e spa­gno­li, e nuo­ve do­mi­na­zio­ni stra­nie­re sul ter­ri­to­rio ita­lia­no.
I fran­ce­si do­mi­na­va­no al nord, gli spa­gno­li al sud,
poi con il trat­ta­to di Ca­teau Cam­bré­sis (1559) qua­si tut­ta l’Ita­lia cad­de sot­to il do­mi­nio spa­gno­lo e vi re­stò per più di 150 anni,
fino al 1713 (trat­ta­to di Utre­cht) in se­gui­to al qua­le gli au­stria­ci oc­cu­pa­ro­no la Lom­bar­dia e Na­po­li.
Dopo la metà del se­co­lo XVIII l’Ita­lia era qua­si tut­ta in­di­pen­den­te dal­le al­tre po­ten­ze eu­ro­pee, ma di­vi­sa in un­di­ci sta­ti.
La Ri­vo­lu­zio­ne Fran­ce­se (1789) por­tò cam­bia­men­ti an­che in Ita­lia:
Na­po­leo­ne vin­se con­tro i pie­mon­te­si e gli au­stria­ci e fon­dò la Re­pub­bli­ca Ci­sal­pi­na.
An­che a Roma e a Na­po­li sor­se­ro due re­pub­bli­che.
Dopo la scon­fit­ta di Na­po­leo­ne il con­gres­so di Vien­na (1815) de­ci­se la re­stau­ra­zio­ne in Ita­lia del­lo stes­so si­ste­ma come pri­ma del­la Ri­vo­lu­zio­ne Fran­ce­se.
Si ri­sve­gliò in Ita­lia al­lo­ra – come ne­gli al­tri pae­si d’Eu­ro­pa – il sen­ti­men­to na­zio­na­le, il de­si­de­rio di in­di­pen­den­za e di uni­tà.
Que­sto mo­vi­men­to è co­no­sciu­to col nome di Ri­sor­gi­men­to.
Dap­pri­ma si for­mò una so­cie­tà se­gre­ta, la «Car­bo­ne­ria», poi Maz­zi­ni fon­dò «La Gio­vi­ne Ita­lia»,
ma i ten­ta­ti­vi di in­sur­re­zio­ne di que­ste as­so­cia­zio­ni pa­triot­ti­che non eb­be­ro suc­ces­so.
An­che la pri­ma guer­ra d’in­di­pen­den­za (1848) non por­tò no­te­vo­li cam­bia­men­ti nel­la si­tua­zio­ne ita­lia­na.
Solo con la se­con­da (1859) e la ter­za guer­ra d’in­di­pen­den­za (1866) l’Ita­lia fu qua­si del tut­to li­be­ra dal­lo stra­nie­ro.
Nel 1861 fu pro­cla­ma­to il Re­gno d’Ita­lia; Vit­to­rio Ema­nue­le II di Sa­vo­ia ne fu il re e To­ri­no la ca­pi­ta­le.
Solo die­ci anni dopo, la ca­pi­ta­le fu tra­sfe­ri­ta nel­la cit­tà eter­na.
Due gran­di fi­gu­re spic­ca­no nel Ri­sor­gi­men­to: Ca­mil­lo Ben­so, con­te di Ca­vour, mi­ni­stro pie­mon­te­se e ac­cor­to di­plo­ma­ti­co,
a cui spet­ta il me­ri­to di aver pro­get­ta­ta l’uni­tà d’Ita­lia, e di aver­la rea­liz­za­ta,
e Giu­sep­pe Ga­ri­bal­di, con­dot­tie­ro ed eroi­co com­bat­ten­te, che con la spe­di­zio­ne dei Mil­le (1860) li­be­rò la Si­ci­lia e l’Ita­lia me­ri­dio­na­le dal­lo stra­nie­ro.
Dopo al­cu­ni anni di as­se­sta­men­to il nuo­vo sta­to si pro­cu­rò del­le co­lo­nie (Eri­trea, So­ma­lia e Li­bia).
Allo scop­pio del­la pri­ma guer­ra mon­dia­le (1914) l’Ita­lia re­stò dap­pri­ma neu­tra­le, poi si unì alla Fran­cia, alla Rus­sia e all’In­ghil­ter­ra;
come po­ten­za vin­ci­tri­ce ot­ten­ne le ter­re ir­re­den­te (Tren­to e Trie­ste) e por­tò i suoi con­fi­ni a nord fino al Bren­ne­ro.
Nel do­po­guer­ra fra par­ti­ti in­de­ci­si e de­bo­li si fece stra­da il fa­sci­smo con Mus­so­li­ni, che ben pre­sto in­stau­rò la dit­ta­tu­ra.
Nel­la se­con­da guer­ra mon­dia­le l’Ita­lia com­bat­té a fian­co del­la Ger­ma­nia e del Giap­po­ne.
Poi se­gui­ro­no gli av­ve­ni­men­ti ben co­no­sciu­ti ai più an­zia­ni: la de­sti­tu­zio­ne di Mus­so­li­ni, l’ar­mi­sti­zio con gli al­lea­ti,
l’Ita­lia di­vi­sa, metà con i te­de­schi, metà con gli al­lea­ti, il mo­vi­men­to del­la Re­si­sten­za, la fine del­la mo­nar­chia.
In se­gui­to al re­fe­ren­dum del 2 giu­gno 1946 l’Ita­lia è di­ven­ta­ta una re­pub­bli­ca par­la­men­ta­re e de­mo­cra­ti­ca.

Carta geografica

Organizzazione dello Stato

L’or­di­na­men­to del­lo Sta­to Ita­lia­no è re­go­la­to dal­la Co­sti­tu­zio­ne, en­tra­ta in vi­go­re il pri­mo gen­na­io 1948.
A capo del­lo Sta­to vi è il Pre­si­den­te del­la Re­pub­bli­ca, che vie­ne elet­to dal Par­la­men­to.
Il Par­la­men­to è for­ma­to dal­la Ca­me­ra dei De­pu­ta­ti e dal Se­na­to.
Il Pre­si­den­te del­la Re­pub­bli­ca re­sta in ca­ri­ca set­te anni e può es­se­re rie­let­to per al­tri set­te anni.
La Ca­me­ra dei De­pu­ta­ti vie­ne elet­ta a suf­fra­gio uni­ver­sa­le da tut­ti i cit­ta­di­ni che ab­bia­no rag­giun­to la mag­gio­re età (di­ciot­to anni).
Il Se­na­to è elet­to a base re­gio­na­le; gli elet­to­ri de­vo­no aver com­piu­to il ven­ti­cin­que­si­mo anno di età.
Le ele­zio­ni han­no luo­go ogni cin­que anni.
La sede del­la Ca­me­ra dei De­pu­ta­ti è pa­laz­zo Mon­te­ci­to­rio.
La sede del Se­na­to è pa­laz­zo Ma­da­ma: il nome gli de­ri­va da Mar­ghe­ri­ta d’Au­stria-Far­ne­se (1522–1586), det­ta Ma­da­ma, che vi abi­tò.
Il pa­laz­zo del Qui­ri­na­le è la re­si­den­za uf­fi­cia­le del Capo del­lo Sta­to;
pre­ce­den­te­men­te per due se­co­li fu la re­si­den­za uf­fi­cia­le dei Papi, poi dei Re d’Ita­lia.
La Re­pub­bli­ca Ita­lia­na si sud­di­vi­de in re­gio­ni, pro­vin­ce e co­mu­ni.
L’Ita­lia ha ven­ti re­gio­ni, di cui cin­que (Si­ci­lia, Sar­de­gna, Val­le d’Ao­sta, Friu­li/Ve­ne­zia Giu­lia, Tren­ti­no/Alto Adi­ge) a sta­tu­to spe­cia­le,
cioè con un’au­to­no­mia più am­pia di quel­la del­le al­tre re­gio­ni.

Originalausgabe
2013 Deutscher Taschenbuch Verlag GmbH & Co. KG, München

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Das Werk ist urheberrechtlich geschützt. Jede Verwertung ist nur mit Zustimmung des Verlags zulässig. Das gilt insbesondere für Vervielfältigungen, Übersetzungen und die Einspeicherung und Verarbeitung in elektronischen Systemen.


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ISBN der gedruckten Ausgabe 978-3-423-09273-9

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